13.04.2022,15:00-Rappresentazioni letterarie e teatrali di Napoleone tra Consolato e Impero

13.04.2022,15:00-Rappresentazioni letterarie e teatrali di Napoleone tra Consolato e Impero
13.04.2022,15:00-Rappresentazioni letterarie e teatrali di Napoleone tra Consolato e Impero

Data inizio: 13/04/2022

Data fine: 13/04/2022

Ora: 15:00-17:00

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Relatori e Abstract
  • Katherine Astbury, Università di Warwick Napoleone Arlecchino o la metafora teatrale Il legame che si crea tra Napoleone e le forme popolari di teatro nel 1814 fu strutturato dai detrattori per enfatizzare la mancanza di autenticità del sovrano. Commentatori come Nodier rifiutarono di ridurre il teatro popolare a un semplice intrattenimento per le orecchie e gli occhi del pubblico, uno spettacolo che offre solo "emozioni tiepide e comuni", o in altre parole, finte. Sottolineando l’illusione e la falsità del teatro da fiera, e collegando Napoleone e le persone a lui vicine (Cambacerès, per esempio) alla tradizione della commedia dell’arte in particolare, i libellisti e i vignettisti della Prima Restaurazione erano in grado di evidenziare l’inferiorità e il ridicolo del regime imperiale. Tuttavia, durante i Cento Giorni i bonapartisti si vendicarono e recuperarono rapidamente i riferimenti teatrali come strumento visivo di propaganda. Mi interesserò dunque all’evoluzione e alle metamorfosi di questa metafora teatrale per meglio cogliere le polivalenze alla base di tale immaginario.
  • Paola Perazzolo, Università di Verona Da Bonaparte a Napoleone: la ricezione pubblica del 18 Brumaio come esempio di costruzione del mito A partire dall’indomani del colpo di stato del 18-19 Brumaio dell’anno VIII, la produzione giornalistica, iconografica e letteraria celebra Bonaparte come l’eroe salvatore della Repubblica in pericolo. Anche la rappresentazione di numerose pièce di circostanza contribuisce a esaltare il generale, stigmatizzare i Giacobini come un pericolo per la Patria, criticare l’instabilità e l’inefficacia caratterizzanti il Direttorio. Il mondo drammatico, all’epoca utilizzato dalle istituzioni come uno dei mezzi di comunicazione più potenti, si allinea alla stampa periodica e al discorso pubblico concorrendo in modo importante a legittimare il colpo di stato e a corroborare il mito già in essere di Bonaparte eroe salvatore, super partes e pacificatore (cfr. Ph. Dwyer, J. Tulard). La leggerezza del vaudeville e una "scrittura slogan" riprendente formule e fatti dell’attualità molto noti veicolano un’interpretazione politica favorevole al Primo Console e alla sua presa di potere. Come ricorda Muret: « le théâtre, qui avait tant célébré la République, l’enterrait gaiement en couplets ».
  • Vincenzo De Santis, Università di Salerno Bonaparte/Charlemagne. Costruzione e critica del mito prima e dopo l’incoronazione imperiale. Nel suo Bonaparte che attraversa il Gran San Bernardo (1801-1803) David dipinge accanto ai nomi di Bonaparte e Annibale quello di Karolus Magnus. L’assimilazione di Bonaparte a Carlo Magno e Annibale, i due grandi eroi che conquistarono le Alpi in epoca antica e medievale, colloca idealmente Bonaparte nella loro stirpe. Una decina d’anni più tardi, la caricatura Le Courrier du Rhin mostra Napoleone che scappa portando l’effigie di Carlo Magno sul suo bastone. Dal quadro di grandi dimensioni alla caricatura, le immagini dei due imperatori francesi si sovrappongono. Il paragone tra Bonaparte e Carlo Magno appare già nel Moniteur (23 ven. anno VI) in relazione alla campagna d’Italia, la pace più vantaggiosa "che la Francia abbia fatto dopo Carlo Magno". L’assimilazione dei due personaggi è una caratteristica comune della letteratura di propaganda. Allo stesso tempo, l’abuso della metafora dell’"eroe fondatore" divenne un cliché tra gli anti-bonapartisti. Attraverso lo studio della letteratura di propaganda e della critica anti-bonapartista, indendo analizzare il funzionamento dell’analogia che lega i due imperatori francesi. L’analisi si concentrerà quindi sul sistema di interazione tra i diversi mezzi di espressione del discorso politico, in un momento in cui la Francia sta creando, come mostrano gli studi di Jean-Claude Bonnet, un patrimonio culturale condiviso basato anche sul culto delle origini.

Responsabile Prof.ssa Agnese Silvestri Università di Salerno

Relatore / relatrice

Agnese SILVESTRI

Studi letterari

Vincenzo de SANTIS

Studi letterari