25.02.2022,10:30-Storia e storie italiane nella letteratura testimoniale

25.02.2022,10:30-Storia e storie italiane nella letteratura testimoniale
25.02.2022,10:30-Storia e storie italiane nella letteratura testimoniale

Data inizio: 25/02/2022

Data fine: 25/02/2022

Ora: 10:30

In presenza: Biblioteca DIPSUM, III piano, Edificio D3

In remoto: Entra nella riunione in Zoom

https://us02web.zoom.us/j/82604868443?pwd=NDJPQUE4ZGFGYXJZcnJaZ210NUR4Zz09

ID riunione: 826 0486 8443 Passcode: 137697

In diretta streaming: https://www.youtube.com/watch?v=ueunriCPC-s


-Scarica la locandina


Abstract Sappiamo tutti che un genere letterario non nasce improvvisamente, dal nulla o per volontà di un “addetto”, ma è il risultato di un lento processo di accumulazione e interazione tra testi con qualche attinenza formale e/o contenutistica e/o programmatica che non trovano immediata catalogazione – tra gli addetti, tra gli editori, tra il pubblico lettore – sono cioè “senza famiglia”, e che solo a posteriori e per una serie di coincidenze vengono assimilati, confrontati, analizzati e “riconosciuti” come appartenenti a una stessa tipologia. È quanto è avvenuto in America Latina sul  finire degli anni ’60 quando gli organizzatori del “Premio Literario Casa de las Américas” – a Cuba – non poterono premiare alcune opere meritevoli perché non rientravano in nessuno dei generi canonici della letteratura occidentale – scritti cioè in una lingua europea in Europa e territori dall’Europa colonizzati – ma avevano caratteri ibridi, tra la narrativa creativa, la saggistica, la scrittura autobiografica, il registro giornalistico: così nel 1970 nacque il “Premio Literatura Testimonial”, per dare un “padre” a tanta letteratura “senza famiglia” che stava emergendo sconvolgendo canoni e categorie e le stesse sezioni già esistenti del Premio. Da allora si sono moltiplicati premi e riconoscimenti, festival e collane “dedicate”, antologie e studi critici. Ed è forse ciò che sta succedendo ora in Italia e stiamo tentando di sistematizzare, recuperando nomi e testi che da noi sono stati amati e studiati singolarmente ma all’estero da decenni sono indicati come archetipi della letteratura testimoniale nelle sue svariatissime varianti: Primo Levi, Leonardo Sciascia, Roberto Saviano, per citare solo una triade così diversificata nella modalità di scrittura eppure unificata nello stesso principio di far conoscere, comunicare, riflettere, su eventi, situazioni, calamità altrimenti dimenticati o cancellati dalla Storia e dalla memoria collettiva.
Relatori Prof.ssa Rosa Maria Grillo Università di Salerno Prof. Michele Bevilacqua Università di Salerno Prof. Stefano Grazzini Università di Salerno Prof.ssa Antonella Russo Università di Salerno Prof. Carlo Santoli Università di Salerno Responsabile Prof. Carlo Santoli Università di Salerno