Aspetto e azionalità

Aspetto e azionalità
Aspetto e azionalità

Data inizio: 27/04/2021

Data fine: 27/04/2021

Ora: 15:00

Un modello onomasiologico e cognitivo per l’analisi della strutturazione temporale interna degli stati di cose

Zoom Meeting

ID riunione: 890 1116 2402 Passcode: 135951


Interventi Sara Dessì Schmid Universität Tübingen Aspetto e azione (Aktionsart) sono entrambe categorie che codificano informazioni sulla struttura temporale interna degli stati di cose. Negli studi ad esse tradizionalmente dedicati si suole differenziare rigorosamente tra le due categorie verbali. L'aspetto viene definito come una categoria grammaticale (morfosintattica) del verbo che, di conseguenza, deve essere obbligatoriamente espressa nelle lingue il cui sistema verbale la prevede; l'azione, invece, come una categoria lessicale – e quindi opzionale. A tale prospettiva detta "bidimensionale" (cf. Sasse 2002) – la più diffusa negli studi di linguistica e in particolare di italianistica (cf. p.es. Bertinetto 1986, Smith 1991, Squartini 1998) – si contrappone l’approccio "unidimensionale" (De Miguel 1999, Verkuyl 1972, 1993). Quest'ultimo si basa sull'unità semantica più profonda di quello che, in termini di analisi linguistica delle singole lingue, viene considerato aspetto grammaticale o lessicale. Nel mio intervento, presenterò un'analisi dell'aspettualità come categoria semantico-funzionale che comprende sia l'aspetto che l'azione tramite l’applicazione di un nuovo modello unidimensionale, fondato onomasiologicamente e basato sulla semantica dei frames (cf. Dessì Schmid 2014 e 2019). In accordo con diverse ricerche di semantica cognitiva, definirò l'aspettualità come strutturazione temporale interna degli stati di cose attraverso la ‘delimitazione’ o bounding (cf., p. es., Smith 1997, Bickel 1997, Langacker 1987 e 2006, Talmy 1996 e 2000). Svilupperò, tuttavia, il ‘principio di delimitazione’ in maniera radicale e lo applicherò in modo nuovo, esteso e sistematicamente strutturato. Il modello permette di ripensare alcune delle questioni ricorrenti negli studi aspettologici e, in virtù della sua fondazione onomasiologica, è ben applicabile in studi comparativi e contrastivi. In questo intervento, tuttavia, ci si concentrerà in particolare su esempi italiani, confrontandoli soltanto occasionalmente con le altre lingue romanze. Responsabili Miriam Voghera Claudio Iacobini

Relatore / relatrice