Dalle interiezioni all’anteposizione focale: una tipologia per l’espressione della miratività nelle lingue romanze

Dalle interiezioni all’anteposizione focale: una tipologia per l’espressione della miratività nelle lingue romanze

Negli ultimi vent’anni la ricerca linguistica – quella tipologico-funzionale, così come quella analitico-formale – si è occupata della miratività, definendola ora come l’espressione linguistica di "una reazione più o meno spontanea a un evento nuovo, saliente e spesso sorprendente" (Aikhenvald 2004: 197), ora come una categoria che codifica il fatto che una proposizione p recentemente appresa abbia violato o superato le aspettative del parlante (cfr. Rett e Murray 2013). La stragrande maggioranza di questi studi sostiene che si tratti di una categoria strettamente connessa alla prospettiva del parlante. Studi più recenti suggeriscono, tuttavia, la necessità di un'analisi più differenziata della miratività che tenga conto anche dell’interazione tra parlante e uditore (cf. ad es. Beltrama/Hanink 2019, Cruschina/Bianchi 2021) o evidenziano alcuni usi strategico-retorici della miratività (Celle et al. 2017). Si tratta di osservazioni isolate che non sono state messe in relazione tra loro, né utilizzate per un’analisi strutturata e granulare dell’espressione della miratività. 

Nelle lingue romanze, la miratività può venir espressa attraverso un’ampia gamma di forme e strutture linguistiche, non rappresenta tuttavia una categoria autonomamente espressa: si appoggia, piuttosto, ad altre categorie grammaticali e strategie pragmatiche. Gli studi condotti fino ad ora sulla miratività nelle lingue romanze si sono per lo più occupati di una lingua romanza in particolare e concentrati su mezzi e forme d’espressione specifici. Di fatto mancano studi condotti su ampia scala che indaghino le caratteristiche dell'espressione della miratività nelle lingue e varietà romanze condotti in prospettiva onomasiologica e contrastiva.

Strutturerò la lezione perseguendo tre obiettivi principali: 1) ricostruire brevemente lo stato dell'arte della ricerca sulla miratività; 2) mostrare l’ampio panorama di forme, strutture e strategie linguistiche attraverso le quali le differenti lingue romanze esprimono la miratività; 3) suggerire una nuova tipologia per la classificazione delle strategie mirative e applicarla analizzando esempi tratti da alcuni recenti studi-pilota condotti insieme alla mia collega Evelyn Wiesinger (Università di Tübingen).