Mauro DIFRANCESCO
CV
Nel 2024 ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Storiche presso l’Università degli Studi di Genova con votazione 110/110 con lode, presentando una tesi in storia navale dal titolo “Le navi del Re: costruzioni e politica navale del Regno di Sardegna nell’età della Restaurazione (1815-1819)”.
Tutor
Carmine Pinto
Università di Salerno
Co-tutor
Emiliano Beri
Università di Genova
Progetto di ricerca
Ufficialità e marina da guerra: cesure e permanenze nel Regno di Sardegna attraverso il periodo napoleonico, la Restaurazione e i moti liberali (1798-1821)
L’inquadramento cronologico del presente studio si inserisce all’interno di un periodo di forti cambiamenti politici, istituzionali, ideologici e militari iniziati con la rivoluzione francese e il periodo napoleonico e parzialmente terminati i moti liberali del 1820-21. Il progetto si pone l’obiettivo di indagare la struttura e l’organizzazione navale di uno dei principali Stati preunitari durante il periodo delle guerre rivoluzionarie francesi, l’esilio della corte sabauda in Sardegna (1799-1815), la Restaurazione e i moti degli anni Venti. Verranno esaminati alcuni elementi cruciali riguardanti aspetti di carattere tecnico e operazionale – quali le difficoltà nel mantenere uno strumento navale adeguato alle esigenze strategiche, le scelte costruttive, i compiti e le operazioni condotte durante i burrascosi anni dell’annessione del Piemonte all’impero di Napoleone e nei primissimi anni successivi al congresso di Vienna –; mentre verrà concesso largo spazio anche all’elemento militare come compagine inserita all’interno delle dinamiche politiche e sociali del Regno sardo, con particolare attenzione alla forza armata, in quanto istituzione, nel difficile passaggio attraverso l’epopea napoleonica e le convulse fasi del ritorno monarchico.
Nel contesto della Restaurazione, si indagherà il processo di fusione tra una élite militare formatasi durante l’annessione francese e la successiva creazione dei nuovi assetti militari in uno Stato caratterizzato da un forte impianto neo-assolutista, concentrando l’analisi sulla continuità e sulle cesure dell’apparato bellico in relazione agli obiettivi strategici del Regno. Nel quadro di questa analisi, si cercherà di riflettere in maniera chiara e puntuale sulla creazione di una ufficialità e di una cultura navale fortemente influenzate dagli ideali della Rivoluzione francese – in aperto contrasto con il clima reazionario della Restaurazione –, i quali a loro volta diedero vita a impulsi di carattere liberale in seno all’ufficialità stessa, con un primo momento culminante negli eventi del 1820-21 (laddove a Genova ebbero un certo peso anche i recenti dissensi creatisi a seguito dell’annessione del territorio ligure alla più ampia compagine statuale sabauda). Contemporaneamente verrà esaminata la formazione di una “nuova” ufficialità di marina, erede tanto delle tradizioni navali Settecentesche quanto dei recenti sconvolgimenti politici divampati attraverso le idee rivoluzionarie. Appare interessante lo studio della formazione di questa nuova classe dirigente, insieme con la sua cultura militare, per comprendere alcuni fondamentali aspetti di lungo periodo, in particolar modo l’eredità portata in dote alla Regia Marina italiana, all’interno della quale dovette forzatamente realizzarsi l’amalgama tra l’ufficialità sabauda e quelle delle altre marine preunitarie che andarono a formare i ranghi della neo-costituita marina da guerra nazionale.