Mariano Ciarletta

Ha conseguito nel 2015 la laurea triennale in Beni Culturali, presso l’Università degli Studi di Salerno, con una votazione di 110 e lode presentando un elaborato di tesi in storia medievale: il gastaldato di Rota (Secoli VIII-XI). Nel 2017 ha conseguito la laurea magistrale in Gestione e Conservazione del patrimonio archivistico e librario con una votazione di 110 e lode presso l’Università degli Studi di Salerno con una tesi in storia delle istituzioni medievali: “Eresie medievali o Medioevo ereticale” ortodossia ed eterodossia nel Mezzogiorno Medievale.
Nel 2019 consegue la laurea triennale in Lettere Moderne con una votazione di 110 e lode, presso l’Università degli Studi di Salerno, con un elaborato di tesi in Filologia Romanza: La Guerra dei Cento Anni, Giovanna d’Arco e Christine de Pizan da cui viene edita una monografia: Giovanna d’Arco. Guerriera, eretica, donna (Edizioni Paguro). Attualmente è dottore di ricerca in Studi Storici presso il Dottorato di Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università degli Studi di Salerno.

Tutor
Prof. Alfonso Tortora, Università degli Studi di Salerno.

Presentazione della ricerca
La storiografia dell’Italia Meridionale sui movimenti ereticali medievali e moderni dall’Ottocento al primo Novecento

Descrizione del progetto di ricerca

Il tema di ricerca qui proposto, oltre a ridare luce ad alcuni temi marginali relativi alla storia della storiografia sulla diffusione delle eresie nel Sud d’Italia (a partire dalla poco nota e, pertanto, scarsamente studiata eresia «neoadozionista», di origini spagnole e diffusasi nel Sud della penisola italiana tra i secoli XI-XII), getta anche un primo sguardo sul modo con cui l’eresia (da intendersi nel senso paolino del termine come divisione di una civitas e, dunque, come causa di una rottura di un ordine sociale e politico dato da Dio una volta per tutte e regolato dal principe secolare e dalla legge papale) come tema storico venne recepita ed usata con finalità politiche (etichettate come neoguelfe o neoghibelline) da alcuni intellettuali operanti nella Napoli del secondo Ottocento e della prima metà del Novecento tra Università, Accademie, Reali Deputazioni o Società di Storia Patria, ma anche nelle più remote periferie del Meridione d’Italia.