Curriculum
Ho conseguito il titolo di dottore di ricerca in Studi letterari, linguistici e storici con una tesi dal titolo “L’azione dei tribunali militari nella guerra al brigantaggio (1863-1865). Alcuni casi di studio”.
Dopo la laurea triennale in Studi Storico-Artistici (L-1) e la laurea magistrale in Scienze Storiche (LM-84) ottenute presso l’Università “La Sapienza” di Roma, entrambe con il massimo dei voti, nel 2016 ho intrapreso il percorso di Dottorato di ricerca presso l’Università degli studi di Salerno.
Nel corso del triennio di dottorato ho collaborato con le cattedre di Storia Contemporanea e Storia dell’Ottocento, svolgendo anche attività di tutorato nell’ambito dei progetti di Didattica Integrativa ed Help Teaching. Nel 2018 ho completato il percorso formativo per l’acquisizione di 24 cfu in materie antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, utile all’abilitazione per l’insegnamento nelle scuole. Negli stessi anni ho avuto la possibilità di collaborare con la rivista “Il Risorgimento”, edita da Carlo Angeli, come autrice del saggio intitolato “Il Tribunale Militare di Bari (1863-65). Uno studio territoriale sull’applicazione della Legge Pica”. Sono inoltre autrice di un saggio intitolato “Il Tribunale Militare di Potenza. La guerra al brigantaggio fra il 1863 e il 1865”, in corso di pubblicazione per il Bollettino dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. Ho infine partecipato a numerosi seminari e convegni tra i quali segnalo: convegno tenutosi dall’11 al 13 ottobre 2018 presso l’Università degli Studi di Bari “Guerra ai briganti, guerra dei briganti. Storiografia e narrazioni”; il seminario di studi organizzato dall’Università di Teramo il 9 giugno 2020 “Riconoscere, prevenire, reprimere il brigantaggio (1790-1870)”; e il seminario di studi organizzato dall’Università di Bari il 2 luglio 2020 “Narrazioni e memorie del brigantaggio al tempo del Risorgimento”.
Progetto di ricerca
“L’azione dei tribunali militari nella guerra al brigantaggio (1863-1865)
Alcuni casi di studio”
Tutor: Carmine Pinto
L’attività di ricerca si è concentrata sul problema della guerra al brigantaggio condotta dallo stato italiano nel Mezzogiorno negli anni a ridosso dell’unità. In particolare, mi sono soffermata sulla fase della guerra in cui fu attuato il regime di legislazione eccezionale e sul ruolo svolto dai tribunali militari nel corso del conflitto. L’analisi è partita dal problema storiografico della guerra del brigantaggio come parte del conflitto civile che contrappose unitari e antiunitari e accompagnò l’integrazione del Mezzogiorno allo Stato unitario. Il conflitto vide la partecipazione di numerosi attori, si consumò su più dimensioni e vide succedersi diverse fasi: la “guerra della giustizia”, ovvero quella fase espletata fra il 1863 e il 1865, quando con la legge Pica il conflitto fu per la prima volta regolamentato e riportato entro i confini della legalità, costituisce il focus della mia ricerca. Gli effetti del regime straordinario si percepirono su più piani: giuridico, perché i tribunali assicurarono processi rapidi e sentenze severe senza scadere nell’abuso; politico, perché la vittoria sul brigantaggio consentì l’affermazione del nuovo ordine e la stipula del patto con i liberali del sud, e infine sociale, perché fu ripristinato l’ordine pubblico e riconquistata la fiducia della popolazione locale. Attraverso la nuova strategia inaugurata dalla legge Pica lo Stato si fece garante di un equilibrio fra la repressione, necessaria, e la salvaguardia di alcuni fondamentali diritti costituzionali. Si cercò un equilibrio fra severità e garantismo. I tribunali militari, con il costante affiancamento e la supervisione delle autorità civili, riuscirono a garantire una serie di fattori come la celerità nei processi, l’efficienza della repressione e l’equilibrio nei giudizi. Le tracce di questa modalità operativa sono state riconosciute attraverso l’analisi dei documenti processuali dei tribunali militari esaminati: quelli di Potenza e di Bari. La ricerca è proceduta percorrendo un doppio binario: quello quantitativo, raccogliendo, catalogando e analizzando i dati estrapolati dalle carte processuali; e quello analitico, soffermandomi sulle modalità operative dei tribunali e sugli aspetti sociali del brigantaggio emersi dalle storie dei processi, mostrando così uno spaccato rappresentativo della realtà del brigantaggio in quelle zone in quel periodo. Una parte della ricerca è stata inoltre dedicata alla ricostruzione di alcuni processi giudiziari, una modalità coinvolgente e interessante per comprendere i meccanismi processuali e la dimensione privata e psicologica degli imputati.
Lo studio, che si pone come punto di partenza per la trattazione di un problema più ampio, ha permesso di comprendere in che modo agirono i tribunali militari nel corso della guerra, se vi fosse uno scarto fra la norma e l’applicazione e che volto avesse il brigantaggio negli anni della legislazione straordinaria, relativamente ai territori di competenza dei tribunali di Bari e Potenza. I due anni di guerra che andarono dal 1863 al 1865 furono cruciali per la definitiva sconfitta del brigantaggio, l’integrazione del Mezzogiorno nello Stato italiano e l’affermazione e la legittimazione del progetto unitario come base sulla quale costruire il nuovo patto sociale. La ricerca ha rilevato che il governo italiano riuscì a raggiungere questi obiettivi con l’azione sinergica di tre attori: politico, militare e giudiziario.