Curriculum
Raffaele Cesaro ha conseguito con lode nel 2011 la laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con una tesi in letteratura latina sulle Odi oraziane (Ethos ed Eros nella poesia di Orazio; relatore: prof. Andrea Cozzolino). Nel 2013 ha conseguito con lode presso il medesimo ateneo la laurea in Filologia Moderna con una tesi in filologia italiana sul rimatore trecentesco Gano di Lapo Pasci da Colle Val d’Elsa (Le rime di Gano da Colle; relatore: prof. Andrea Mazzucchi). Nello stesso anno è risultato vincitore, con diritto alla borsa di studio, del concorso per Dottorato di ricerca in studi letterari, linguistici e storici (XXIX ciclo) presso l’Università degli Studi di Salerno, e nel 2017 ha conseguito, con giudizio di eccellenza da parte della commissione, il titolo di Dottore di ricerca. Il progetto di dottorato mirava ad approfondire gli studi precedentemente dedicati alla poesia di Gano con l’edizione critica e commentata del corpus di rime. I risultati delle ricerche condotte ai fini del progetto e delle altre attività di studio sono apparsi in diverse riviste scientifiche (tra cui «Bollettino dell’Opera del Vocabolario Italiano», «La rassegna della letteratura italiana», «Misure critiche», «Interpres», «Archivum mentis», «Studi e problemi di critica testuale», «Filologia italiana») e in volumi miscellanei. Durante il triennio di dottorato, ha inoltre partecipato in qualità di relatore a convegni e seminari (In Limine. Forme marginali e discorsi di confine, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, 20-21 ottobre 2016; Intorno a Dante. Ambienti culturali, fermenti politici, libri e lettori nel XIV secolo, Roma, Centro di Studi Danteschi “Pio Rajna”, 7-9 novembre 2016; Seminari di Filologia “Giuliano Tanturli”, Università degli Studi di Firenze, 10 aprile 2017) e ha fatto parte del comitato organizzativo della conferenza dottorale Spazi bianchi. Indagine sull’assenza (Università degli Studi di Salerno, 5-7 luglio 2017), dei cui atti, apparsi nel volume Spazi bianchi. Le espressioni letterarie, linguistiche e visive dell’assenza (Rubbettino, 2019), è tra i curatori. Attualmente è assegnista di ricerca in Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca si concentrano intorno alla storia e alla tradizione della letteratura trequattrocentesca, con particolare riguardo ai cantari allo statuto del genere elegiaco.
Progetto di ricerca
Le rime di Gano da Colle. Edizione critica con saggio di commento
Tutor: Laura Paolino
Co-tutor Andrea Mazzucchi (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)
Nel corso degli ultimi anni, il recupero di numerosi canzonieri delle origini, condotto secondo rigorosi parametri ecdotici, ha prodotto significativi progressi nello studio della poesia italiana medievale. La possibilità di leggere su edizioni criticamente fondate la lirica dei cosiddetti minori ha permesso di riconsiderare la storiografia letteraria al di là delle categorie arbitrarie a lungo impiegate come strumento di razionalizzazione della variegata esperienza letteraria tre-quattrocentesca. È proprio all’interno di questo filone di studi che intende collocarsi il progetto di ricerca, che mira a recuperare la figura e l’opera di Gano di Lapo Pasci da Colle Val d’Elsa, poeta fiorito intorno alla metà del XIV secolo. La produzione del Colligiano, composta da quattro canzoni morali, un ternario a tema erotico, un sonetto di corrispondenza con Antonio Beccari e un altro sonetto contro l’avidità, venne pubblicata per la prima volta da Lodovico Frati nel 1893 in uno studio privo di apparato critico e di note relative ai criteri che orientarono la ricostruzione testuale. Un’edizione critica delle rime di Gano è apparsa tanto più necessaria considerato che la sua opera, oltre a essere già stata valutata come notevole testimonianza della prima imitazione del Dante lirico e comico, è indicativa delle evoluzioni trecentesche della poesia moralistica che, aprendosi all’attualità e accostandosi alla tradizione poetica religiosa, va a comporre una vera e propria linea poetica alternativa al petrarchismo. Il lavoro di tesi ha seguito una prassi ecdotica ormai ampiamente collaudata, che ha previsto il censimento dei testimoni manoscritti e a stampa (con conseguente incremento del testimoniale già noto), la consultazione diretta del repertorio manoscritto, di cui si sono fornite dettagliate descrizioni, la classificazione dei testimoni e la restitutio textus. Il lavoro propriamente filologico è stato affiancato da ricerche archivistiche per la biografia di Gano, che ha portato alla luce interessanti novità sul ruolo del rimatore e dei suoi fratelli nelle vicende politiche del Comune di Colle, e dallo studio storicoletterario del corpus, ai fini del commento e della sua sistemazione nel più ampio contesto della poesia trecentesca.