Mariastella LEMMO

CV

Nel 2024 ha conseguito la Laurea Magistrale in Filologia Moderna presso l’Università degli studi di Salerno con votazione 110 e Lode, presentando una tesi in Didattica della Letteratura italiana dal titolo “Carlo Levi: un viaggio al Sud tra parole e immagini”.

Nel 2025 ha pubblicato, per la rivista accademica “SinestesieOnline”, Rubrica Odeporica (n. 47, a. XIV), il contributo dal titolo “La Sardegna e la Sicilia in Carlo Levi: un confronto tra ‘Tutto il miele è finito’ e ‘Le parole sono pietre’ come specchio di due realtà”.

Nel luglio del medesimo anno la Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi, le ha conferito il Premio Internazionale “Carlo Levi” per il contributo apportato all’analisi dell’autore e delle sue opere nella tesi magistrale.

Tutor

Rosa Giulio
Università di Salerno

Co-tutor

Domenica Falardo
Università di Salerno

Progetto di ricerca

“Età Vichiana” e produzione poetica: proposta di edizione critica delle RIME di Gherado degli Angioli

 

La ricerca intende proporre un’edizione critica moderna delle Rime di Gherardo Degli Angioli (1705-1788), inserendola nel più ampio quadro storico-letterario dell’“età vichiana”. Attraverso il confronto sistematico delle diverse redazioni a stampa pubblicate nella prima metà del Settecento, il progetto indaga le strategie editoriali dell’autore, i criteri di selezione dei testi e le varianti adottate nella definizione dell’assetto definitivo delle raccolte. L’indagine ricostruisce il contesto culturale napoletano tra fine Seicento e primo Settecento, segnato dallo sperimentalismo scientifico e dalla riforma poetica arcadica, evidenziando i rapporti dell’autore con Gravina, Vico e le accademie dell’epoca. Particolare attenzione, inoltre, è dedicata alla presenza della tradizione petrarchesca e dantesca nella sua lirica.

L’esito atteso non si limita alla restituzione del testo critico, ma propone una nuova configurazione macrotestuale e un commento capace di illuminare lingua, stile e posizionamento culturale del poeta nel Settecento meridionale. L’edizione risultante ambisce così a colmare una lacuna negli studi e a restituire piena visibilità a una figura di primo piano della stagione vichiana.