Abstract
Verrà presentato un panorama generale sulle peculiarità che presenta la traduzione del Decameron di Boccaccio nella Spagna del XV secolo, i cui testimoni conservati (manoscritto e incunabolo) sono copie di un archetipo perduto. Il testimone a stampa (pubblicato a Siviglia nel 1496) è quello più completo e inoltre, per i problemi di trasmissione testuale della traduzione, presenta un adattamento in forma di riscrittura della cornice, un piano strutturale totalmente diverso a quello previsto da Boccaccio, una nuova traduzione di alcuni racconti e altre innovazioni (come un racconto estraneo al novelliere, o il finale inventato di una novella). In definitiva, il Decameron che fu letto nella Spagna del XV secolo (nonché, in buona parte, del XVI) e che rimase nell’immaginario collettivo dei lettori, contiene un disegno etico ed estetico ben diverso da quello che si diffuse nell’Italia di Boccaccio.
Relatore
David González Ramírez Universidad de Jaén
Responsabile
Daniele Crivellari Università di Salerno
David González Ramírez è Professore associato presso l’Università di Jaén, David González Ramírez ha pubblicato una dozzina di libri ed edizioni, e più di cinquanta contributi in volumi collettanei e […]
Daniele Crivellari è Professore Ordinario di Letteratura Spagnola (L-LIN/05) presso il Dipartimento di Studi Umanistici (DipSUm), Università degli Studi di Salerno, Fisciano (Salerno). Attualmente è Direttore Vicario del Dipartimento di […]