21-22/04/20-Re e briganti (1799-1870)

Data: 29-01-2020

Il brigantaggio fu un fenomeno permanente in tutta la storia prima del Regno di Napoli, e poi delle Due Sicilie. Il banditismo rurale costituì un elemento endemico nel mezzogiorno borbonico il cui carattere criminale fu solo l’aspetto più evidente di una più generale mobilitazione politica che accompagnò il Regno durante più di un secolo e mezzo. Il conflitto meridionale cambiò continuamente di segno e trasformò progressivamente i suoi obiettivi ma la sua persistenza rappresentò lo sfondo di una guerra irregolare continua. Con livelli diversi di intensità, mobilitazione e pervasività, i briganti fecero delle azioni criminali e della violenza selettiva un ulteriore strumento di risoluzione nella competizione tra progetti politici, opportunismi individuali e programmi istituzionali locali e generali.
In tutte congiunture di crisi o nelle fasi rivoluzionarie, infatti, il brigantaggio riemerse sistematicamente nelle aree interne diventando un’importante, e in alcuni passaggi decisiva, arma politica della controrivoluzione. La monarchia borbonica ne fu la principale interprete e regista facendo del banditismo e delle insorgenze uno dei suoi principali strumenti operativi nel 1799, quando l’esercito della Santa Fede e il cardinale Ruffo riconquistarono la capitale riconsegnandola a Ferdinando I. Da quel momento l’attività delle bande brigantesche in chiave controrivoluzionaria diventò un fenomeno sistematico consentendo anche l’integrazione dei quadri criminali nei gangli dell’esercito, della nobiltà del Regno o delle istituzioni borboniche fino a tutto il Decennio francese. Inoltre il brigantaggio politico fu richiamato in servizio nel 1860-1861 e fu l’unica reale forma di resistenza armata all’unificazione.
In questa direzione, questo convegno si propone di discutere la relazione tra brigantaggio, potere politico e istituzione monarchica nel Mezzogiorno pre e post unitario. Si tratta di una proposta utile a comprendere i caratteri della mobilitazione controrivoluzionaria, della politicizzazione del brigantaggio e della sua funzione in molti casi assegnatagli proprio della monarchia borbonica.

21/04/2020
h. 10.30

Saluti istituzionali

Relazione introduttiva
Francesco Barra, Università di Salerno
La Monarchia borbonica e il brigantaggio nel Decennio francese

pausa

h. 15.00
I Sessione

Emilio Gin, Università di Salerno: Ferdinando IV e il 1799
Vincenzo Barra, UniPegaso: Monarchia borbonica e brigantaggio politico nell'età della restaurazione
Lorenzo Terzi, Archivio di Stato di Napoli:I documenti dell’ASN e il brigantaggio

22/04/2020

h. 09.00
II Sessione

Antonio Buttiglione, Istituto Italiano per gli Studi Storici: Tra le selve in latitanza”. Monarchia, rivoluzionari e brigantaggio nelle Due Sicilie durante il regno di Ferdinando II (1834-1852)
Jacopo Lorenzini, Università di Macerata: Ladri e guardie. Da briganti a ufficiali del re, una ricognizione prosopografica 
Silvia Sonetti, Università di Salerno: Francesco II e il brigantaggio post- unitario (1860- 1870)

pausa

h. 10.30
III sessione

Palmisciano Giuseppe, La percezione del brigantaggio meridionale dalle mura vaticane. Re, corte e clero alla disperata riconquista del Regno delle Due Sicilie
Carmine Pinto, Università di Salerno: Il “Partito borbonico”. Dalla guerra di brigantaggio al reducismo politico (1861-1895)

h. 12.00
Discussione finale

Responsabili
Carmine Pinto
Silvia Sonetti