Alessia MINGRONE

CV

Alessia Joanna Mingrone possiede la doppia cittadinanza italiana e americana ed è madrelingua italiana e inglese. Ha conseguito la laurea di primo livello (Bachelor) in letteratura inglese e scienze della comunicazione con lingua complementare (Minor) di francese presso Saint Mary’s College of California. Successivamente, ha conseguito la laurea specialistica (Master) in letteratura comparata presso San Francisco State University. La dott.ssa possiede anche il certificato per l’insegnamento dell’inglese a livello universitario (Certificate in Teaching English Composition) e l’abilitazione all’insegnamento dell’inglese come seconda lingua (TESOL/TEFL). Ha effettuato presentazioni orali a corsi e convegni letterari statunitensi. Tra il 2016 e il 2017, ha insegnato inglese, italiano e letteratura comparata a San Francisco State University in qualità di docente di sostegno (teaching associate). Nel 2017 ha iniziato il dottorato triennale di ricerca in studi letterari, linguistici e storici, curriculum internazionale, presso l’Università degli Studi di Salerno, con argomento la tetralogia di L’amica geniale di Elena Ferrante, i suoi rapporti con la tradizione narrativa napoletana del dopoguerra, e la sua diffusione internazionale. Sull’argomento ha già pubblicato l’articolo “L’amica geniale di Elena Ferrante: questioni di genere” nella rivista Misure Critiche, anno XVI, numero 1-2, 2017. Nel corso del secondo anno di dottorato, ha svolto un periodo all’estero in co-tutela (visiting scholar) con New York University (NYU).

 

Tutor

Rosa Giulio
Università di Salerno

Co-tutor

Rebecca Falkoff
New York University

 

Progetto di ricerca

Elena Ferrante e L’amica geniale: radici, identità e alterità

La tesi “Elena Ferrante e L’amica geniale: radici, identità e alterità” consiste nell’esaminare i quattro volumi della serie: L’amica geniale (2011), Storia del nuovo cognome (2012), Storia di chi fugge e di chi resta (2013), Storia della bambina perduta (2014), con particolare attenzione all’evoluzione dell’identità femminile nel contesto storico e sociale del secondo dopoguerra di una Napoli protagonista che, come un cordone ombelicale, nutre i personaggi e allo stesso tempo ne ostacola l’emancipazione. Pur rappresentando lo spirito di un tempo e recuperando la tradizione della narrativa partenopea, L’amica geniale contiene elementi che si prestano ad un inquadramento internazionale e archetipale. La vicenda dei romanzi è ambientata in un quartiere povero di Napoli, nominato genericamente “rione,” a cominciare dagli anni Cinquanta del Novecento, lì dove l’accesso all’educazione scolastica era significativamente limitato per le donne. Viene illustrata una situazione di degrado umano e sociale che sembra richiamare “il ventre di Napoli” così come descritto dalla Serao a fine Ottocento, facendo emergere la capacità di sopportazione alle condizioni avverse e l’istinto di sopravvivenza dei napoletani. Il dopoguerra partenopeo dal punto di vista letterario viene analizzato da Curzio Malaparte in La pelle del 1949 con una narrazione cruda e disincantata. Analoghe tematiche vengono affrontate nel lavoro Il mare non bagna Napoli (1953) di Anna Maria Ortese. Tali caratteristiche letterarie del dopoguerra partenopeo sono richiamate nella più notevole opera contemporanea trattante il periodo postbellico napoletano, cioè la saga di Elena Ferrante. Allo stesso tempo, le tematiche di identità e alterità portate alla luce dal rapporto di amicizia tra Elena e Lila sono emblematiche della modernità e della contemporaneità. Nella presente ricerca, si esamina il valore letterario dei romanzi, così come il loro contesto e la bibliografia già esistente, svolgendo anche un lavoro comparativo con letture socio-antropologiche. In ultima istanza, si indaga sui rapporti tra la scrittura e le trasposizioni mediatiche del testo. I risultati della ricerca saranno innovativi e potranno essere utilizzati in prospettiva comparata transculturale, interdisciplinare, interlinguistica ed intergenerazionale.