Luigi IPPOLITO

CV

Si è laureato con lode nel 2018 in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno con una tesi in Filologia romanza su Il Milione di Marco Polo. Nel 2020, presso lo stesso Ateneo, ha conseguito con lode la laurea magistrale in Filologia Moderna, discutendo una tesi di ricerca in Filologia romanza intitolata Dal giullare allo schermo: le infinite metamorfosi del testo letterario. Inoltre, nel corso dei suoi studi magistrali ha svolto attività di tirocinio presso il laboratorio DOC (Dizionario online dell’occitano medievale, DIPSUM-UNISA). Attualmente è iscritto al Dottorato di ricerca in Studi Letterari presso il Dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università degli Studi di Salerno.

 

Tutor

Sabrina Galano
Università di Salerno

 

Progetto di ricerca

Per una Grammatica del riso: lingua, stile e prossemica dei «contes à rire» dell’Età di mezzo

Il progetto di ricerca si pone come obiettivo quello di indagare sul problema del ridere in età medievale, in particolare nel periodo che va dal XII al XIV secolo, anni in cui nel nord-est della Francia si sviluppò il genere letterario del fabliau, un breve racconto in versi dai toni allegri e spesso osceni con cui la società laica del tempo manifestò l’esigenza di ridere e far ridere. Superando i meri contenuti burleschi di questi racconti, la linea di ricerca del progetto è quella di individuare, sulla base di uno schema interpretativo che servirà a ottenere dei dati più precisi e circoscritti, l’insieme dei fattori culturali, linguistici, paralinguistici e cinesici che intervengono nella costruzione di una performance comica. Lo studio si concentrerà in un primo momento sul nucleo di fabliaux erotici, in cui è presente una forte matrice comica, per poi allargare il campo della ricerca non solo ai testi appartenenti allo stesso genere letterario, ma anche ad altre forme narrative in cui è possibile rilevare la necessità di far ridere. Il lessico costituirà la guida del percorso di analisi verso le fonti del comico, o meglio verso quegli elementi atti a rafforzare e implementare una vis comica già preesistente. Si cercherà, inoltre, di ravvisare una forma di teatralità in questi racconti, la cui diffusione è possibile che non sia avvenuta solo per mezzo della voce (lettura), ma anche grazie a un’interpretazione di tipo “attoriale”. La ricerca sarà condotta effettuando uno spoglio sistematico dei testi e valutando le varianti manoscritte e le scelte operate dalle edizioni critiche di riferimento. Infine, i risultati serviranno per redigere una Grammatica del riso, in cui saranno organizzati e commentati gli esiti della ricerca, nel tentativo di fornire un contributo, sia sul piano letterario-linguistico che storico-sociologico, su un meccanismo complesso come quello del ridere.