Graduate Conference 2023 - Call for abstract 15 ottobre 2023

L’Aquila, 12-13 dicembre FORME ED ESTETICHE DEL DISGUSTO

Data di scadenza: 04/10/2023

Graduate Conference 2023 - Call for abstract 15 ottobre 2023

Università degli Studi dell’Aquila Dipartimento di Scienze Umane Dottorato di Ricerca in Letterature, arti, media: la transcodificazione 

Un’emozione primaria (Tomkins 1962-1963; Plutchik 1980; Ekman, Friesen 2007), un sentimento politico (Nussbaum 2004), il margine da cui osservare ciò che temiamo ci rappresenti: il disgusto s’infiltra tra le pieghe delle teorie estetiche e artistiche, originando nodi problematici dalle implicazioni transdisciplinari. Che risieda nella ricezione dell’audience, nel processo creativo dell’artista, o che sia una forma universale o culturalmente connotata, questa modalità percettiva ha avuto il proprio spazio analitico all’interno di innumerevoli filoni di studi, anche con approcci comparati e inter/transmediali. 

Tradizionalmente associato alla sfera della naturalità, il disgusto ha subìto una denaturalizzazione operata, a partire dal XX secolo, da correnti strutturaliste, post-strutturaliste e decostruttive (Douglas 2014; Halberstam 1995). Il suo statuto essenzialista è stato discusso in funzione della fortificazione degli squilibri di potere che attua e ha attuato: pensiamo al giudice Patrick Devlin che, nel Regno Unito degli anni Cinquanta, sostenne la possibilità di ritenere illegale ciò che provocava disgusto in «un membro medio della società». Non è un caso se successivamente la nozione di disgusto è stata discussa e rielaborata dagli studi queer, transfemministi e decoloniali. 

Il potere del disgusto, emozione tesa a prevenire la contaminazione, la cui analisi si muove da una prospettiva psicologica, si dirama in una contemporaneità postmoderna: dal punto di vista socioculturale, come notiamo nella retorica contro omosessualità, migrazioni e povertà, è legato al misconoscimento della soggettività altrui e all’edificazione di una norma cui contrapporre un’alterità sessuale, razziale e di classe. La letteratura, le arti figurative e i media audiovisivi hanno fotografato la dinamica identitaria sottesa alla presenza del disgusto attraverso lenti molteplici; confluito nell’abiezione all’interno di rappresentazioni legate alla mostruosità, realizzato nel perturbante o nell’esagerazione in opere dall’estetica camp, il disgusto in àmbito artistico ha esplorato i confini evanescenti tra vita e morte, animali umani e non, identità e alterità.  

La Graduate Conference Forme ed estetiche del disgusto vuole indagare la complessità di un sentire polimorfo, già di per sé in via di decostruzione, contaminando i discorsi teorici con le pratiche e le performance.  La Call for Abstracts è aperta ad approcci interculturali e interdisciplinari, e accoglie la presentazione di proposte sia per relazioni che adottino prospettive prettamente teoriche, sia per relazioni che illustrino case studies esemplificativi di natura pratica o sperimentale.  

Immagini