Dario Salvatore

Curriculum 

Nato a Napoli il 21/01/1992, ho conseguito la laurea in Storia presso la Federico II con una tesi in Storia greca dal titolo Temistocle il politikos aner: da Frearri a Salamina e votazione di 110/110 e lode. Successivamente ho conseguito il titolo di dottore in Scienze Storiche presso la Federico II in Storia delle istituzioni politiche con una tesi dal titolo “Primo contatto”. l’Italia in Somalia. Costruzione di una «necessità» coloniale e votazione 110/110 e lode. Attualmente sono dottorando in Storia presso l’Università di Salerno e porto avanti il progetto: Mobilitazione politico-economica urbana e progetto imperiale fascista: il caso napoletano.

Progetto di ricerca

Titolo del progetto e tutor:

Mobilitazione politico-economica urbana e progetto imperiale fascista: il caso napoletano.

Tutor

Roberto Rossi, Università degli Studi di Salerno

Co-Tutor

Olindo De Napoli, Università “Federico II” di Napoli

 

Urban political-economic mobilization and the fascist imperial project: the Neapolitan case.

Tutor

Roberto Rossi, University of Salerno

Co-Tutor

Olindo De Napoli, “Federico II” University of Naples

 

Progetto

Il progetto intende indagare i meccanismi di riscrittura delle funzioni socio-economiche che investirono la città di Napoli durante il ventennio fascista nel più ampio quadro di proiezione mediterranea e coloniale immaginata dal regime. Lo scopo è quello di comprendere se, al di là del piano retorico, gli slogan «regina del Mediterraneo» negli anni Venti e «porto dell’impero» negli anni Trenta promossero una specifica visione di città da realizzare sia a livello infrastrutturale con i lavori al porto, sia a livello di hinterland economico con la “valorizzazione” dei beni provenienti dalle colonie.

Per rispondere a questo interrogativo si è scelto di usare come chiave interpretativa il concetto di trittico portuale formulato per la prima volta da André Vigarié. Nello specifico, il porto e la città non sono analizzati in chiave “statica” limitandosi ad osservare il quantitativo di materiale imbarcato e sbarcato nel porto in funzione dei collegamenti con le colonie. Si è scelta una visione dinamica e relazionale, che fuoriuscisse metaforicamente dai confini fisici del porto. Ciò ha comportato, da un lato, la ricerca di un possibile hinterland economico nell’area napoletana che facesse uso di prodotti coloniali in transito dal porto. Dall’altro lato, invece, si è avviato uno studio dell’andamento della geografia delle rotte nel corso del ventennio tra Napoli e l’Oltremare per valutare se concretamente il fascismo promosse il porto napoletano come scalo di riferimento per questo tipo di collegamenti.

Il terzo elemento dello schema interpretativo, centrale sotto diversi punti di vista, è l’agency dei gruppi socioeconomici della città interessati a valorizzare questa prospettiva di sviluppo urbano. In questo contesto per agency si intende la capacità di promuovere, tramite iniziative sul territorio (fiere campionarie, borse merci, riviste specializzate) e i canali istituzionali (memorandum, petizioni, progetti), l’idea di Napoli come città «mediterranea e delle colonie».