Alice de MATTEO

CV

Nel 2021 ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Storiche presso l’Università degli Studi di Milano con votazione 110/110 e lode, presentando una tesi in Storia del pensiero e delle istituzioni politiche dal titolo “Giuseppe Elia Benza. Pensiero e azione di un repubblicano ligure (1802-1889)”, meritevole del riconoscimento della  XXV edizione del Premio Spadolini Nuova Antologia e tema della relazione presentata alla XIX edizione dei Pomeriggi Universitari organizzati dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri.

 

Tutor

Carmine Pinto
Università di Salerno

 

Co-tutor

Alessandro Bonvini
Università di Salerno

co-tutela internazionale
Florencia Peyrou
Universidad Autonoma de Madrid

 

Progetto di ricerca

Il radicalismo repubblicano in Europa occidentale. Cospirazioni, propaganda e reti transnazionali (1849-1871)
Il fallimento della “primavera dei popoli” non sancì la fine del sogno repubblicano in Europa. Tra il 1849 e il 1871, attivisti, esuli e sovversivi radicali rifiutarono la collaborazione della corrente moderata con le forze monarchiche per riprendere l’attività rivoluzionaria. Quest’ultimi condividevano la stessa agenda politica, fondata sulla difesa del principio nazionale, la tutela delle libertà civili e l’uguaglianza tra cittadini; praticavano simili forme organizzative, come l’associazionismo segreto, l’affratellamento su base politica, la mutua assistenza e il mutuo soccorso; perseguivano strategie d’azione comuni: dal metodo insurrezionale alla propaganda illegale per mezzo stampa. Nonostante tale comunanza di obiettivi, non mancavano divergenze su alcune questioni fondamentali, quali la struttura federativa o unitaria dello stato; la transizione dittatoriale o meno successiva al momento rivoluzionario e il pieno intervento, o la totale assenza, dell’intervento pubblico in ambito economico. Nel trentennio considerato, la geografia repubblicana fu plasmata dall’attivismo e dalla fitta mobilità dei radicali all’interno di riconoscibili network transnazionali esistenti tra l’Italia preunitaria, con forte concentrazione nella riviera ligure e nelle grandi città come Napoli, Firenze e Bologna; la penisola iberica, in particolare, nella zona andalusa e in Catalogna; in Francia, sia sul versante nizzardo che pirenaico, e tra le isole del Mediterraneo. In questi territori, nel periodo compreso tra il crollo della Repubblica Romana e la Comune di Parigi, furono tentate importanti insurrezioni e rivolte: i moti lunensi del 1854, l’esperienza settembrina spagnola e le agitazioni antibonapartiste culminate con la proclamazione della Comune, furono solo alcuni dei sommovimenti repubblicani che impegnarono ed armarono i radicali europei. A partire dallo studio di fonti e documenti conservati presso archivi italiani e spagnoli, la ricerca tenterà di ricostruire attività cospirative, programmi ideologici e strategie d’azione della galassia radicale europea al fine di comprendere la centralità dell’opzione repubblicana nell’Europa delle monarchie di metà Ottocento, nonché le continuità e connessioni tra il radicalismo democratico-nazionale e l’emergente internazionalismo socialista.