Rosanna Giudice

Ha conseguito nel 2019 la laurea magistrale in Filologia moderna (LM-14), con votazione centodieci su centodieci e lode con menzione accademica, presso l’Università degli Studi di Salerno, con una tesi di ricerca in Storia dell’Ottocento dal titolo: La cospirazione borbonica: strategie e modalità di resistenza (1861-1863). Nel corso del 2018 ha superato gli esami relativi agli ambiti della didattica, pedagogia, psicologia e antropologia previsti nel Percorso 24 CFU.
Nello stesso anno ha fatto parte del comitato organizzatore del convegno Rivoluzioni e controrivoluzioni d’Italia (1796-1870) tenutosi all’Università degli Studi di Salerno e ha partecipato al Corso integrativo degli insegnamenti di storia contemporanea, Avviamento e metodologia dello studio della storia contemporanea. Ha ottenuto il riconoscimento “Unisa premia il merito” negli anni accademici 2017-2018 e 2018-2019. Attualmente è dottoranda di ricerca in Studi Storici presso il Dottorato in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università degli Studi di Salerno.

Presentazione della ricerca
Immagini, memorie e rappresentazioni del brigantaggio dall’Unità a oggi


Tutor
Carmine Pinto (Università degli Studi di Salerno)

Co-tutor
Giulio Tatasciore (Scuola Normale Superiore di Pisa) 

Descrizione del progetto

L’obiettivo generale del progetto consiste nel problematizzare i discorsi, le pratiche, gli oggetti relativi al tema del brigantaggio postunitario, adottando come spazio cronologico il periodo che va dall’unificazione nazionale a oggi, alla ricerca dei punti di frattura e di continuità, delle valutazioni storico-sociali e delle costruzioni culturali, delle manipolazioni politiche e delle utilizzazioni letterarie. Si potrà così contribuire alla comprensione dell’evoluzione dell’immagine dei briganti veicolatesi nel tempo, mostrarne la trasformazione visuale e il modo in cui esse sono partecipi della costruzione e circolazione di stereotipi che, oltre a coinvolgere il largo pubblico, investono l’ambito scientifico, letterario e politico. Il taglio metodologico del progetto di ricerca risponde a un questionario storiografico centrato essenzialmente sulle forme dell’immaginario sociale e del discorso letterario, mediatico e visuale relativi alla tematica del brigantaggio e alla figura del brigante meridionale. Di conseguenza l’approccio preliminare alle fonti sarà legato ai metodi tipici della storia culturale e della storia delle rappresentazioni, con una particolare attenzione, nel caso di studio, ai meccanismi di definizione delle identità sociali, letterarie e politiche in rapporto alla specifica memoria del brigantaggio postunitario.
La centralità assegnata dal progetto di ricerca alla comunicazione visuale relativa al brigantaggio impone l’utilizzo di fonti iconografiche. Immagini e forme della comunicazione visiva vengono studiate come elemento fondamentale per la costruzione e l’evoluzione dei contesti socio-culturali.
Il progetto, tuttavia, intende indagare anche il processo che in questi anni determinò la proliferazione di contrassegni visuali e materiali legati alle appartenenze politiche e patriottiche guardando agli oggetti rappresentativi di affetti e memorie spesso legate a personaggi-simbolo (sciarpe, fazzoletti, tabacchiere, spille, monili, orologi, soprammobili, piatti, tazze, carta da lettera e innumerevoli altre tipologie di oggetti di uso quotidiano) attraverso l’osservazione diretta di questi, raccolti e riproposti nel contesto di esposizioni e musei. Questi aspetti, con ogni evidenza, rimandano a una sfera altrettanto ampia di pratiche – sociali, criminali, mediatiche – che pure alimentano il questionario di ricerca.
Il nucleo di fonti, in una ricerca impostata nella maniera finora descritta, appare molto variegato e comprende almeno: romanzi, letteratura d’appendice, pubblicistica politica, sociale e scientifica, guide di viaggio a stampa, resoconti di viaggio, dipinti, litografie, carte da visita, fotografie, illustrazioni, oggetti di natura museale (abiti, armi etc.).