Curriculum
Dottore di ricerca in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università degli Studi di Salerno. Docente colombiano formatosi alla Pontificia Universidad Javeriana di Bogotá nella quale ha completato due corsi di laurea e un corso di magistrale. È laureato in Filosofia (2013) e in Letteratura (2014). Ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia (2016) e la tesi è stata pubblicata nell’aprile del 2018. Nel 2019 ha pubblicato la traduzione di Lavorare Stanca di Cesare Pavese e una propria raccolta di poesie. È in corso di pubblicazione il libro: Las imágenes del poder y el poder de las imágenes (Editorial Javeriana), che parte dalla stesura di uno dei capitoli della tesi dottorale.
Progetto di ricerca
Ceci n’est pas (seulement) une peinture de Bataille
Cultura visuale e guerre civili come esperienza comune:
Italia, Spagna e Colombia nella seconda metà del XIX secolo
Tutor: Carmine Pinto (Università degli Studi di Salerno)
Co-tutor: Gian Luca Fruci (Università di Pisa)
Il punto di partenza del lavoro di ricerca è rappresentato dai processi di formazione nazionale in Italia, Colombia e Spagna durante la seconda metà del XIX secolo, tra il 1860 e il 1900. L’oggetto dello studio è la relazione tra guerre civili, cultura visuale e definizione di una memoria comune. In tutti e tre i casi, infatti, emergono – insieme alla violenza delle guerre e allo sviluppo di progetti politici atti ad organizzare una società nazionale – l’uso e la diffusione di immagini allo scopo di costruire identità e memorie collettive. In questa direzione, la comune esperienza di cultura visuale diventa, quindi, sia uno strumento per comprendere i processi di costruzione di una cultura nazionale sia un modo per consolidare uno specifico progetto politico di Stato.
In tutti e tre i casi, inoltre, è possibile parlare di conflitti civili che interessano anche gli aspetti simbolici. Attraverso un’analisi comparativa dei tre scenari, questo progetto ne ha messo in evidenza le influenze reciproche e la comune matrice ereditata dalla cultura visuale francese del XIX, dalla Grande Rivoluzione al Secondo Impero. Il tutto è stato analizzato nell’ambito di uno spazio europeo ed atlantico che ha consentito la definizione di un’esperienza transazionale di immagini costruita attraverso la circolazione di persone e la diffusione di tecniche, di armi e di idee.
L’analisi si è proposta di mostrare fino a che punto immaginare una comunità nazionale significhi immaginare un processo complesso e di lunga durata in cui, all’interno di conflitti politico- ideologici, si formano e si consolidano anche identità e memorie comuni. I nuovi studi sul Nation Building, così come gli Atlantic Studies, evidenziano le criticità che segnano questi processi e ne suggeriscono una chiave ulteriore di comprensione in una prospettiva transatlantica. I Visual Studies e gli studi sulla Visual Culture, inoltre, aiutano ad approfondire il tema della politicizzazione delle masse del XIX secolo attraverso l’uso e la circolazione di immagini.
Prendendo le distanze dall’ideale agiografico e trionfale della storia nazionale e utilizzando le immagini nel loro contenuto politico e non artistico in senso tradizionale, il tema si arricchisce di una molteplicità di punti di vista che interessano sia la materialità della politica che la performatività dell’iconografia. In tal senso, uno studio comparativo rappresenta una possibilità importante per affrontare e arricchire il dibattito intorno alle guerre civili e il ruolo delle immagini nel processo di formazione nazionale. Nell’insieme, la grande trasformazione mediatica del XIX secolo, consente di analizzare il nesso circolare, biunivoco e performante fra questa e la nuova politica ottocentesca.
Le fonti utilizzate nella ricerca sono state di tre tipi: quelle d’archivio (periodici illustrati, inclusi quelli satirici, o i libri di storia illustrati); quelle di tipo museologico (come i quadri rappresentanti battaglie ed eroi); e quelle che comprendono oggetti materiali di uso quotidiano (bandiere, sciarpe, collari, cappelli e francobolli fino alle collezioni numismatiche).